TECNICHE, STRUMENTI E METODI
Le fasi e le procedure delle attività chirurgiche.
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Grazie all’uso di materiali innovativi non vengono più utilizzati i classici tamponi così dolorosi da mantenere e da estrarre.
I tamponi sono spugne o garze più o meno lunghe che, al termine dell'intervento chirurgico, vengono introdotti nelle fosse nasali per favorire l'emostasi (per bloccare il sangue) e per mantenere in sede i frammenti di cartilagine rimodellati. La rinoplastica senza tamponi rende la fase post operatoria indolore a differenza di quando avviene con la rinoplastica tradizionale.
I tamponi inseriti nelle fosse nasali subito dopo l’intervento chirurgico devono essere rimossi a distanza di uno o due giorni dall'intervento, rendendo questo momento una fase particolarmente dolorosa del post operatorio. Inoltre i tamponi una volta rimossi dal naso non possono più garantire alcuna stabilità del setto: sono infatti necessari almeno 20 giorni affinchè la cicatrice acquisti una certa resistenza.
Per queste ragioni la rinoplastica con i tamponi è una metodologia oggi in disuso e risulta assolutamente preferibile eseguire al suo posto una sutura che provvede all'emostasi ed alla tenuta dei frammenti di cartilagine: le ecchimosi sono ridotte al minimo ed il paziente torna a casa in giornata respirando dal naso. L'unica medicazione protettiva consiste in una piccola placchetta metallica posizionata sul naso e coperta da un cerotto.
Tale sutura presenta importanti vantaggi: oltre ad eliminare il fastidio dei tamponi, garantisce una maggiore stabilità alla struttura nasale anche in caso di traumi e si riassorbe spontaneamente nell'arco di un mese, senza richiedere ulteriori interventi per eliminare i punti chirurgici.